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13 11 2012 | Rimini | Imprese rosa, convenzione tra Camera di commercio ed Eticredito per l’accesso ai finanziamenti

Martedì, 13 Novembre 2012

tortora-chiaro

Rimini | Imprese rosa, convenzione tra Camera di commercio ed Eticredito per l’accesso ai finanziamenti

 
Nonostante la crisi in provincia di Rimini la quota delle imprese ‘rosa’ è del 22,9 per cento. Si parla in numeri assoluti di 8.265 imprese femminili su 36mila138 totali, con una percentuale superiore a quella di tutte le province della regione e quindi anche al dato regionale nel suo complesso che è pari al 21,1 per cento. Anche per Rimini c’è però un obiettivo da raggiungere, e magari superare, quello del 24,2 per cento di imprese rosa a livello nazionale.


E’ per questo che la Camera di commercio di Rimini ed Eticredito – Banca etica adriatica hanno firmato una convenzione per favorire l’accesso al credito e il finanziamento di attività a prevalenza femminile.
«Oggi si parla molto di economia, di iniziative da intraprendere perché la ripresa si manifesti; si parla molto di incoraggiamenti: però, molte volte, queste sono solo “parole, parole, parole”, come dice la canzone. Noi, come Camera di Commercio, e altrettanto fa Eticredito e altrettanto fa il Comitato per l’imprenditoria femminile, preferiamo ‘fare’. Quindi, mi sembra che sia una cosa importantissima dare modo concretamente a chi ha voglia di ‘fare’», spiega il presidente dell’ente camerale, Manlio Maggioli.


In pratica, la convenzione consiste nel fatto che per gli ultimi due mesi dell'anno la Camera di commercio depositerà in Eticredito un fondo di 10mila euro a garanzia di finanziamenti o altre operazioni di aziende rosa locali che la banca a sua volta si impegna a concedere per un importo fino a 5 volte superiore alle disponibilità liquide (per un massimo di 10mila euro). Il meccanismo sarà quindi sperimentato proprio in queste settimane, se funzionerà andrà avanti anche nell’anno prossimo.


Sempre per sostenere lo sforzo imprenditoriale in rosa, giovedì a Rimini passerà il ‘Giro d’Italia delle donne che fanno impresa’, una giornata di laboratori e teatro d’impresa, anche se il pensiero di Maggioli, con un po’ di rammarico, tocca anche «purtroppo i giovani» che «adesso intraprendono un po’ meno, intimoriti forse dal cattivo andamento dell’economia - di avviare delle attività».


I dati della Camera di commercio di Rimini


IMPRESE FEMMINILI


Imprese femminili attive
Le Imprese femminili attive, in provincia di Rimini, al 30/09/12, sono 8.265, con un incremento, rispetto al 30/09/11, dello 0,8%.


Il “Peso” percentuale delle imprese femminili sulle imprese totali
In provincia di Rimini la quota delle imprese “rosa” (22,9%; 8.265 imprese femminili su 36.138 imprese totali) è superiore a quella di tutte le province della regione, al dato regionale nel suo complesso (21,1%) e inferiore al dato nazionale (24,2%).


Forme giuridiche
Prevalgono nettamente le imprese individuali con 5.116 unità (61,9% sul totale), seguite dalle società di persone con 2.183 unità (26,4%) e dalle società di capitale con 872 unità (10,6%); quest’ultime, con un +2,5%, costituiscono la forma giuridica, che fa segnare l’incremento maggiore, rispetto al +2,3% fatto registrare dalle società di persone e alla sostanziale stabilità delle imprese individuali.


Classi dimensionale d’impresa
Le imprese femminili, al pari delle imprese totali, sono, per la stragrande maggioranza, delle micro imprese (imprese con meno di 10 addetti): 7.813 imprese che rappresentano il 94,5% del totale dell’universo femminile.


Settori economici
Per ciò che riguarda i settori economici, le imprese femminili sono soprattutto dedite al Commercio: sono infatti presenti ben 2.678 imprese (il 32,4% del totale delle attività d’impresa), di cui 2.082 appartenenti al Commercio al dettaglio; le principali “classi di attività” del commercio al dettaglio sono, nell’ordine:
- commercio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati (15,1% sul totale del Commercio);
- commercio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature (6,5%);
- commercio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (supermercati, minimercati, discount) (4,5%);
- commercio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati (4,4%);
- commercio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati (4,0%).


Dopo il Commercio, seguono le attività:
- Servizi di alloggio e ristorazione con 1.464 imprese (17,7% sul totale)
- Settore immobiliare con 743 imprese (9,0%)
- Agricoltura con 711 imprese (8,6%)
- Altre attività di servizi (in particolare le attività di lavanderia, tintoria, parrucchiera, estetista) con 663 imprese (8,0%)
- Settore manifatturiero con 470 imprese (5,7%).


IMPRENDITORIA FEMMINILE


Imprenditrici femminili attive
Le Imprenditrici femminili attive, in provincia di Rimini, al 30/09/12, sono 17.328, con un incremento, rispetto al 30/09/11, dello 0,5%.


Il “Peso” percentuale dell’imprenditoria femminile sull’imprenditoria totale
Il peso percentuale dell’imprenditoria femminile sull’imprenditoria totale; quello che si riscontra è che in provincia di Rimini la quota dell’imprenditoria “in rosa” (29,0%; 17.328 imprenditrici su 59.746 imprenditori totali) è superiore a quella di tutte le province della regione, al dato regionale nel suo complesso (26,8%) e anche allo stesso dato nazionale (27,1%).


Cariche ricoperte
A livello di classi di cariche, prevalgono nettamente gli amministratori d’impresa (6.881 donne; 39,7% sul totale), seguiti dai titolari d’impresa (5.116 donne; 29,5%) e dai soci (4.412 donne; 25,5%); rispetto al terzo trimestre 2011, crescono le amministratrici (+2,5%) mentre rimangono stabili sia la figura del socio sia le titolari d’impresa.


Classi di età
La classe di età che vede il maggior numero di imprenditrici è quella 30-49 con 7.997 unità (46,2% sul totale) a cui segue la fascia di età 50-69 con 6.888 unità (39,8%); più bassa, ma comunque buona, è la percentuale che riguarda la fascia oltre i 70 (1.614 unità; 9,3%) mentre a soffrire maggiormente (ma questo è un problema che investe l’imprenditoria giovanile in generale) è l’imprenditoria femminile giovanile, cioè quella inferiore ai 30 anni (814 unità; 4,7%).


Nazionalità
La stragrande maggioranza delle imprenditrici ha nazionalità italiana (15.720 donne; 90,7% sul totale); per ciò che concerne, invece, l’imprenditoria femminile straniera, i primi cinque Paesi sono, nell’ordine, San Marino (166 donne), Cina (158 donne), Svizzera (111 donne), Romania (109 donne) e Albania (95 donne).


NOTA BENE
Per ciò che riguarda le imprese femminili, si definiscono tali, a livello statistico, quelle “imprese la cui percentuale di partecipazione femminile è superiore al 50%”; il grado di partecipazione femminile è desunto dalla natura giuridica dell'impresa, dall'eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio donna e dalla percentuale di donne presenti tra gli amministratori o titolari o soci dell'impresa.
Per ciò che concerne, invece, l’imprenditoria femminile, occorre dire che in ambito statistico si ha un concetto di imprenditoria più esteso di quello definito dal codice civile (art. 2082), nel senso che, in generale, sono considerati imprenditori (e quindi imprenditrici) tutte le persone che, nell’ambito dell’impresa, assumono determinate qualifiche o specifiche cariche (titolare, socio, amministratore, presidente, consigliere, sindaco, legale rappresentante).


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